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Parrocchia San Ponziano di Roma

Storia della parrocchia

La parrocchia è stata eretta il 3 febbraio 1963 con il decreto del Cardinale provicario Luigi Traglia "Paterna sollicitudine" ed affidata al clero diocesano di Roma.

La costruzione della chiesa di S. Ponziano è stata ultimata nel 1974.

Ingresso della chiesa parrocchiale di San Ponziano

La vicecura è stata istituita il 17 dicembre 1954 dal Cardinale Vicario Clemente Micara e dichiarata dipendente dalla parrocchia di S. Maria Assunta al Tufello. La parrocchia è stata eretta il 3 febbraio 1963 con il decreto del Cardinale provicario Luigi Traglia "Paterna sollicitudine" ed affidata al clero diocesano di Roma. La prima sede provvisoria era la cappella delle Suore degli Angeli in Via Monte Fumaiolo, la seconda un locale sotto un palazzo in Via Albertazzi. Un ambiente più piccolo in Via Oliva fungeva da luogo sussidiario di culto con il nome di Cappella di S. Elena. I primi sacerdoti di S. Ponziano furono Don Fernando Dalla Libera e Don Gianni Todescato, coadiuvati da Don Siro Todescato. Nel 1963 arrivò Don Aurelio, che resse la parrocchia per ben 37 anni, fino alla sua morte nel 2000.
 

Il graffito dell'abside

presbiterio

Nato a Belluno il 15.12.1919, e battezzato con il nome di Silvio (Alessandri), entrò come novizio tra i frati Cappuccini romani il 28 agosto 1936 e dopo gli studi liceali, filosofici e teologici, fu ordinato sacerdote il 16 maggio 1943. Subito dopo intraprese gli studi negli Istituti e Scuole d'Arte a Roma, dove è sempre vissuto ed ha lavorato. Negli anni 1945-'47 frequentò l'Istituto d'Arte 'Beato Angelico' di Roma; dal 1948 al 1950 studiò presso la Scuola d'Arti Ornamentali di Roma, pratica di affresco, acquaforte e silografia. Dal 1951 fino al 1962 frequentò Giorgio de Chirico e Gino Severini: da quest'ultimo ricevette insegnamenti preziosi per la tecnica del mosaico parietale: "m'insegnò a realizzare il mosaico direttamente in opera dandomi l'indicibile felicità di poter esprimere con il colore-materia le trascendenti certezze della fede" a cui seguì Padre Ugolino da Belluno"la scoperta o rivisitazione del graffito", aggiornato con impasti di cemento policromo e materiali moderni. Una tecnica che della pittura ha la valenza del colore e del segno, e della scultura quella del "sollecitando gli stimoli tattili, togliere il soverchio".

I numerosi viaggi all'estero lo arricchirono della conoscenza artistica delle varie culture. La ricchezza della sua vita interiore, le profondità del suo essere francescano e sacerdote, sono espresse attraverso i segni e i colori dell'arte, che in lui è stata una insaziabile ricerca della comunicazione e della perfezione. È noto il suo furore creativo che lo portava a consultare testi teologici e persone competenti nella scienza di Dio, nella fase creativa dell'opera d'arte. In questo senso sono illuminanti le chiavi di lettura che lui stesso forniva al pubblico e ai critici in occasione di inaugurazione dei suoi lavori o di presentazione delle sue mostre. Una robusta ideazione ancorata alle radici della fede cristiana, vissuta nella solarità francescana, è stata una costante della sua attività di artista, che ha saputo trarre dal tesoro del suo cuore e della sua mente, nova et vetera. Il suo nome è presente inPadre Ugolino da Belluno molti siti internet, sono state discusse alcune tesi di laurea sulla sua arte nelle università di Roma e di Napoli, le voci della sua bibliografia si aggirano sui 240 titoli, le sue opere, che vanno dall'affresco alle vetrate, al mosaico, alla scultura di bronzo, al graffito e alla serigrafia, sono diffuse soprattutto in Italia, ma anche all'estero (Liverpool, Birmingham, Tanzania, Granada). Il 21 aprile 2002 Padre. Ugolino aveva trovato la forza di recarsi a Pescara per presentare il bozzetto per la chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo. Al centro dell'Abside ha posto, in massima evidenza, un imponente Cristo Risorto di circa 5 metri, messo in risalto dall'ombra nera della morte. Negli ultimi anni quest'immagine è tornata sempre più spesso nelle opere del cappuccino artista, quasi segno indicatore del suo progressivo ed inesorabile camminare verso l'ombra oscura della morte, con nel cuore e negli occhi la luce della resurrezione. È morto a Roma il 24 maggio 2002. A Roma si possono ammirare le sue opere nelle chiese di S. Felice da Cantalice, S. Emerenziana, San Ponziano e nella Cappella del Seminario Maggiore.

Rinaldo Cordovani

 

particolare di San Ponziano

Festa per l’accoglienza dei popoli 2012

Presso la Parrocchia di San Ponziano, in via Nicola Festa n.50, (Settore Nord , X Prefettura), su iniziativa del Parroco Mons. Manlio Asta, sono stati istituiti corsi di italiano per stranieri e dopo-scuola per bambini che frequentano le Scuole dell’obbligo della zona, per venire incontro alle singole esigenze dei fratelli extra- comunitari.

Tali corsi sono tenuti da insegnanti generosi, professionali e disponibili a offrire ore del loro tempo all’insegnamento.

È stata loro l’idea – esternata al Volontariato Vincenziano – di realizzare nella nostra Parrocchia un incontro-festa per permettere ai loro alunni, grandi e piccoli, di conoscere gli stranieri a vario titolo seguiti dai Gruppi caritativi parrocchiali e fraternizzare con loro.

E così nel pomeriggio di sabato 3 marzo 2012 nei locali della Parrocchia si è svolta la “Festa per l’accoglienza dei Popoli”.

Il Volontariato Vincenziano, il Centro d’Ascolto, la Legio Mariae, sostenuti anche dai Sacerdoti, hanno organizzato una grande festa offrendo agli intervenuti di trascorrere un pomeriggio in fraternità e allegria, con dolci a volontà, animato da musica dal vivo dalle ragazze dell’Azione Cattolica Ragazzi (ACR) e dalle loro famiglie.

Oltre a canzoni italiane sono stati eseguiti da don Rudy (sacerdote boliviano, studente ospite della Parrocchia) e da Edwin (peruviano), alcuni brani sudamericani con un’interpretazione intensa e nostalgica.

Dopo l’intervento del Parroco sulle finalità della Festa, è stato osservato un minuto di silenzio per ringraziare ognuno Dio dei doni finora ricevuti, chiedendo aiuto per organizzare al meglio la propria vita e soprattutto per costruire un mondo migliore per i propri figli in cui ci sia pane, libertà e sicurezza sociale per tutti.

Alla Festa ha partecipato la Presidente della ONLUS “Casa Africa” che si occupa dei rifugiati politici; questa associazione viene aiutata anche dal Volontariato Vincenziano.

Gli intervenuti, provenienti dall’Europa dell’Est, dall’Africa, dal Sud America, dalle Filippine e dal Bangladesh si sono sentiti accolti con amicizia ed affetto ed hanno proposto di ripetere ogni anno la Festa alla quale intendono partecipare con i loro cibi tradizionali , affinché anche noi possiamo gustare le loro prelibatezze.

Crediamo che questo piccolo passo verso l’accoglienza e la condivisione con altre realtà, potrà essere un’apertura per questi fratelli che vengono da paesi lontani in cerca di una vita migliore.

Sperando di aver dimostrato il nostro affetto, ci diamo appuntamento per l’anno prossimo!

Visita pastorale del Papa alla parrocchia romana di San Ponziano

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

2 maggio 1982

Visita Papa Giovanni Paolo II alla Parrocchia di San Ponziano

1. “Celebrate il Signore, perché è buono; / perché eterna è la sua misericordia” (Sal 118 [117],1).

Queste parole del Salmo sono risuonate per la prima volta durante la notte della veglia pasquale, per accompagnare la liturgia dell’intero periodo pasquale. Oggi le stesse parole risuonano – nella quarta domenica di questo periodo – confermando la profonda verità dell’umana esistenza, che si è svelata con la Risurrezione di Gesù di Nazaret.

“È meglio rifugiarsi nel Signore / che confidare nell’uomo” (Sal 118 [117],8).

Infatti, colui che con l’ultimo anelito del suo umano respiro, morendo sulla Croce, esclamò: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (cf. Lc 23,46) – si presenta di nuovo Vivo in mezzo ai suoi discepoli nel Cenacolo di Gerusalemme – e sembra continuare le ultime parole pronunciate sulla Croce col seguente versetto del Salmo: “Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, / perché sei stato la mia salvezza” (Sal 118 [117],21)... “Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, / sei il mio Dio e ti esalto” (Sal 118 [117],28).

Così sembra dire l’Uomo Risorto: Gesù di Nazaret.

Noi invece andiamo incontro a lui esclamando (come nella Domenica delle Palme, sia pure in modo tanto diverso): “Benedetto colui che viene nel nome del Signore” (cf. Gv 12,13).

2. Con tale parola, dunque, con questa parola di esaltazione per il Signore Risorto, io vengo oggi nella vostra parrocchia – e come vostro Vescovo, tutti vi invito a questa gioia pasquale, che tutta la Chiesa sperimenta a motivo della Risurrezione del Signore.

“Celebriamo il Signore perché è buono; / perché eterna è la sua misericordia...”.

Leggi tutto: Visita pastorale del Papa alla parrocchia romana di San Ponziano

A che punto sta il cantiere

Per tre settimane, è stato montato il ponteggio intorno all’edificio delle opere parrocchiali.

In questa settimana, stanno smontando l’amianto e lo stanno sostituendo con dei pannelli coibentati. Le fasi sono:

 

 1 - Sull’amianto viene messa una resina, che ne impedisce la polverizzazione durante lo smontaggio.

 

Tetto di amianto 

Tetto di eternit protetto con una resina

 2 - Le tegole smontate vengono subito messe in sacchi di plastica sigillati.

 

Tetto senza tegoleTegole di eternit sigillate in sacchi di plastica

 

3 - Sono montati i pannelli.

Tetto con tegole vecchie e pannelli nuoviTetto con pannelli nuovi

 

Questo lavoro durerà fino a metà della prossima settimana.

 

La fase successiva sarà il montaggio dell’impianto fotovoltaico sul tetto dell’edificio delle opere parrocchiali.

 

Ancora dopo, smontaggio dell’eternit e sostituzione con i pannelli coibentati sull’edificio della Chiesa (su cui non saranno montati i pannelli fotovoltaici).

 

Domenica prossima, 10 marzo, raccolta straordinaria per questi lavori.

 

Siamo vicini alla prima meta che ci eravamo dati (raccogliere € 30.000, la differenza tra il finanziamento e la cifra da dare all’impresa). Stiamo esattamente a € 24.510.

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